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Le frasi più belle di Alessandro Baricco


Alessandro Baricco - Le frasi più belle - Una Citazione al Giorno

Qui sono raccolte le frasi più belle di Alessandro Baricco estratte dai suoi migliori libri, tra questi: "Novecento", "Oceano Mare" e "Seta".



Accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde.

Dal libro "Castelli di rabbia"



- Ogni tanto mi chiedo cosa mai stiamo aspettando. Silenzio. -Che sia troppo tardi, madame.

Dal libro "Oceano mare"



Quel che di bello c'è nella vita è sempre un segreto… Per me è stato così… Le cose che si sanno sono le cose normali, o le cose brutte, ma poi ci sono i segreti, ed è lì che si va a nascondere la felicità.

Dal libro "Castelli di rabbia"



Questa notte lasciami vivere laggiù, sull'orlo del mondo, solo questa notte, poi tornerò. Così si chiuderà il cerchio delle cose non accadute.

Dal libro "Questa storia"



Era d'altronde uno di quegli uomini che amano assistere alla propria vita, ritenendo impropria qualsiasi ambizione a viverla

Dal libro "Seta"



Lasciami andare a vedere il sogno, la velocità, il miracolo, non fermarmi con uno sguardo triste, questa notte lasciami vivere laggiù, sull'orlo del mondo, solo questa notte, poi tornerò. Così si chiuderà il cerchio delle cose non accadute.

Dal libro "Questa storia"



I desideri stavano strappandomi l'anima. Potevo viverli, ma non ci son riuscito. Allora li ho incantati. E a uno a uno li ho lasciati dietro di me... Ho disarmato l'infelicità. Ho sfilato via la mia vita dai miei desideri. Se tu potessi risalire il mio cammino, li troveresti uno dopo l'altro, incantati, immobili, fermati lì per sempre a segnare la rotta di questo viaggio strano che a nessuno mai ho raccontato se non a te.

Dal libro "Novecento"



L'unica persona che mi abbia davvero insegnato qualcosa, un vecchio che si chiamava Darrell, diceva sempre che ci sono tre tipi di uomini: quelli che vivono davanti al mare, quelli che si spingono dentro il mare, e quelli che dal mare riescono a tornare, vivi. E diceva: vedrai la sorpresa quando scoprirai quali sono i più felici.

Dal libro "Oceano mare"



È sempre difficile resistere alla tentazione di tornare, non è vero?

Dal libro "Seta"



Ma un sacco di volte è così, è così quasi sempre: si scopre alla fine che il dolore, tutto quel dolore, era inutile, che si è sofferto come bestie, ed era inutile, non era né giusto né ingiusto, non era bello o brutto, era solo inutile, tutto quello che puoi dire alla fine è: era un dolore inutile.

Dal libro "City"



Il mare è senza strade, il mare è senza spiegazioni.

Dal libro "Oceano mare"



“Com'è? Il mare, com'è?” Sorride, Elisewin. “Bellissimo” “E poi?” Non smette di sorridere, Elisewin. “Ad un certo punto finisce.”

Dal libro "Oceano mare"



Non per altro: ma è sempre un qualche meraviglioso silenzio che porge alla vita il minuscolo o enorme boato di ciò che poi diventerà inamovibile ricordo.

Dal libro "Castelli di rabbia"



Non ha mura, Timbuctu, perché da sempre pensano, laggiù, che la sua bellezza, da sola, fermerebbe qualsiasi nemico.

Dal libro "Oceano mare"



Si guarisce da qualcosa ammalandosi di altro.

Dal libro "Oceano mare"



Quando lei aprì gli occhi lui sentì la propria voce dire piano: "Io ti amerò per sempre."

Dal libro "Seta"



A me m'ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro a un certo punto, fran, cadono giù, come sassi. Nel silenzio più assoluto, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro, fran. Non c'è una ragione. Perché proprio in quell'istante? Non si sa. Fran. Cos'è che succede a un chiodo per farlo decidere che non ne può più? C'ha un'anima, anche lui, poveretto? Prende delle decisioni? Ne ha discusso a lungo col quadro, erano incerti sul da farsi, ne parlavano tutte le sere, da anni, poi hanno deciso una data, un'ora, un minuto, un istante, è quello, fran. O lo sapevano già dall'inizio, i due, era già tutto combinato, guarda io mollo tutto fra sette anni, per me va bene, okay allora intesi per il 13 maggio, okay, verso le sei, facciamo sei meno un quarto, d'accordo, allora buona notte, 'notte. Sette anni dopo, 13 maggio, sei meno un quarto: fran. Non si capisce. È una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ci esci matto. Quando cade un quadro. Quando ti svegli, un mattino, e non la ami più. Quando apri il giornale e leggi che è scoppiata la guerra. Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene da qui. Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio. Quando, in mezzo all'Oceano, Novecento alzò lo sguardo dal piatto e mi disse: "A New York, fra tre giorni, io scenderò da questa nave". Ci rimasi secco. Fran.

Dal libro "Novecento"



Niente potrà rubarmi il ricordo di quando, con tutta me stessa, ero là.

Dal libro "Oceano mare"



Perché un pretesto per tornare bisogna sempre seminarselo dietro, quando si parte.

Dal libro "Oceano mare"


Se proprio vuoi sapere chi ti ama davvero, ma davvero, guardati intorno e cerca uno che spegne la luce del suo giardino, perché tu possa veder le stelle più lontane che puoi, nel cielo.

Dal libro "Buio e silenzio attorno a Palomar"



Bisogna cercare di capire, lavorando di fantasia, e dimenticare quel che si sa in modo che l'immaginazione possa vagabondare libera, correndo lontana dentro le cose fino a vedere come l'anima non è sempre un diamante ma alle volte velo di seta, immagina un velo di seta trasparente, qualunque cosa potrebbe stracciarlo, anche uno sguardo. Sai cos’è bello, qui? Guarda: noi camminiamo, lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia, e loro restano lì, precise, ordinate. Ma domani, ti alzerai, guarderai questa grande spiaggia e non ci sarà più nulla, un’orma, un segno qualsiasi, niente. Il mare cancella, di notte. La marea nasconde. È come se non fosse mai passato nessuno. È come se noi non fossimo mai esistiti. Se c'è un luogo, al mondo, in cui puoi pensare di essere nulla, quel luogo è qui. Non è più terra, non è ancora mare. Non è vita falsa, non è vita vera. È tempo. Tempo che passa. E basta.

Dal libro "Oceano mare"



Mi ha detto che secondo lui la gente vive per anni e anni, ma in realtà è solo una piccola parte di quegli anni che vive davvero, e cioè negli anni in cui riesci a fare ciò per cui è nata. Allora, lì, è felice. Il resto del tempo è tempo che passa ad aspettare o a ricordare. Quando aspetti o ricordi, mi ha detto, non sei né triste né felice. Sembri triste, ma è solo che stai aspettando, o ricordando. Non è triste la gente che aspetta, e nemmeno quella che ricorda. Semplicemente è lontana.

Dal libro "Questa storia"



- Com'è la fine del mondo? - gli chiese Baldabiou. - Invisibile.

Dal libro "Seta"



Fanno delle cose, le donne, alle volte, che c'è da rimanerci secchi. Potresti passare una vita a provarci: ma non saresti capace di avere quella leggerezza che hanno loro, alle volte. Sono leggere dentro. Dentro.

Dal libro "Oceano mare"



La sera, come tutte le sere, venne la sera. Non c'è niente da fare: quella è una cosa che non guarda in faccia a nessuno. Succede e basta. Non importa che razza di giorno arriva a spegnere. Magari era stato un giorno eccezionale, ma non cambia nulla. Arriva e lo spegne. Amen.

Dal libro "Castelli di rabbia"



C'è sempre un piano preciso, dietro a tutto… in questo aveva ragione il signor Rail… ognuno ha davanti le sue rotaie, che le veda o no.

Dal libro "Castelli di rabbia"



Perché è così che ti frega, la vita. Ti piglia quando hai ancora l'anima addormentata e ti semina dentro un'immagine, o un odore, o un suono che poi non te lo togli più. E quella lì era la felicità. Lo scopri dopo, quand'è troppo tardi. E già sei, per sempre, un esule: a migliaia di chilometri da quell'immagine, da quel suono, da quell'odore. Alla deriva.

Dal libro "Oceano mare"



Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia, e qualcuno a cui raccontarla.

Dal libro "Novecento"



Poi non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. E non sono la stessa strada. Così... Io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo... salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l'onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano. Sono l'unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l'ho capito. Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male. E' lì che salta tutto, non c'è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatta tanto di quel male che tu non te lo puoi nemmeno immaginare.

Dal libro "Oceano mare"



Un'altra vita, saremo onesti. Saremo capaci di tacere.

Dal libro "City"



È una cosa strana. Quando ti accade di vedere il posto dove saresti salvo, sei sempre lì che lo guardi da fuori. Non ci sei mai dentro. È il tuo posto, ma tu non ci sei mai.

Dal libro "City"



È uno strano dolore morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai.

Dal libro "Seta"



Non si è mai lontani abbastanza per trovarsi.

Dal libro "Oceano mare"



Finché alla fine ti bacerò sul cuore, perché ti voglio, morderò la pelle che batte sul tuo cuore, perché ti voglio, e con il cuore tra le mie labbra tu sarai mio, davvero, con la mia bocca nel cuore tu sarai mio, per sempre...

Dal libro "Seta"



Sia clemente il castigo, per tanto spreco. E accorto l'angelo che veglia sulle nostre solitudini.

Dal libro "Questa storia"



Forse il mondo è una ferita e qualcuno la sta ricucendo in quei due corpi che si mescolano.

Dal libro "Oceano mare"



Si voltò e lentamente tornò sui suoi passi. Non c'era più vento, non c'era più notte, non c'era più mare, per lei. Andava e sapeva dove andare. Questo era tutto. Sensazione meravigliosa. Di quando il destino finalmente si schiude e diventa sentiero distinto, e orma inequivocabile, e direzione certa. Il tempo interminabile dell'avvicinamento. Quell’accostarsi. Si vorrebbe non finisse mai. Il gesto di consegnarsi al destino. Quella è un'emozione. Senza più dilemmi, senza più menzogne. Sapere dove. E raggiungerlo. Qualunque sia, il destino. Camminava – ed era la cosa più bella che avesse mai fatto.

Dal libro "Oceano mare"



E invece neanche si erano dovuti cercare, questo è incredibile, e tutto il difficile era stato solo riconoscersi, riconoscersi, una cosa di un attimo, il primo sguardo e già lo sapevano, questo è il meraviglioso - questo continuerebbero a raccontare, per sempre, nelle terre di Carewall, perché nessuno possa dimenticare che non si è mai lontani abbastanza per trovarsi, mai - lontani abbastanza - per trovarsi.

Dal libro "Oceano mare"



Perché ciò che si salverà non sarà mai quel che abbiamo tenuto al riparo dai tempi, ma ciò che abbiamo lasciato mutare, perché ridiventasse se stesso in un tempo nuovo.

Dal libro "I Barbari"



Chissà se lo troveranno mai, sarebbe bello lo trovassero, che almeno una volta, almeno ogni tanto, in questo dannatissimo mondo, qualcuno che cerca qualcosa avesse in sorte di trovarla, così, semplicemente, e dicesse l'ho trovata, con un lievissimo sorriso, l'avevo persa e l'ho trovata - sarebbe poi un niente la felicità.

Dal libro "Castelli di rabbia"



Tanto a qualcuno la dovrai raccontare, prima o poi, la verità. Lo disse piano, con fatica, perché non credeva, mai, che la verità servisse a qualcosa.

Dal libro "Seta"



Io ti ho amato, André, e non saprei immaginare come si possa amare di più. Avevo una vita, che mi rendeva felice, e ho lasciato che andasse in pezzi pur di stare con te. Non ti ho amato per noia, o per solitudine, o per capriccio. Ti ho amato perché il desiderio di te era più forte di qualsiasi felicità. E lo sapevo che poi la vita non è abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce ad immaginarsi il desiderio. Ma non ho cercato di fermarmi, né di fermarti. Sapevo che lo avrebbe fatto lei. E lo ha fatto. È scoppiata tutto d'un colpo. C'erano cocci ovunque, e tagliavano come lame.

Dal libro "Oceano mare"



Lo vede il destino? Tutto è già scritto eppure niente si può leggere.

Dal libro "Castelli di rabbia"



Quando ti toccherò per la prima volta sarà con le mie labbra, tu non saprai dove, ad un certo punto sentirai il sapore delle mie labbra, addosso, non puoi sapere dove se non apri gli occhi, non aprirli, sentirai la mia bocca dove non sai, d'improvviso.

Dal libro "Seta"



Era una ragazza semplice, di quelle che sognano dietro ai libri e alle poesie, e se la vita è carogna non importa, una ragione buona per sorridere la trovi comunque. Era un tipo così. Ed era carina, questo bisogna dirlo. Non del genere vistoso, quelle che ti giri a guardarle. Più semplice. Ma aveva qualcosa che ti accalappiava, niente da dire, ce l'aveva. Come una specie di limpidezza, di trasparenza. Era quel tipo di donna che quando ce l'hai tra le braccia, sai che lei è lì, proprio tra le tue braccia e da nessuna altra parte. Non so se avete presente. Ma è una cosa rara.

Dal libro "Barnum 2"



La strana intimità di quelle due rotaie. La certezza di non incontrarsi mai. L'ostinazione con cui continuano a corrersi di fianco.

Dal libro "Castelli di rabbia"



Temo che il senso della vita sia estorcere la felicità a se stessi, tutto il resto è una forma di lusso dell'animo, o di miseria, dipende dai casi.

Dal libro "Una certa idea di mondo"



Stava pensando alla misteriosa permanenza dell'amore, nella corrente mai ferma della vita.

Dal libro "Tre volte all'alba"



Sapete, è geniale questa cosa che i giorni finiscono. È un sistema geniale, i giorni e poi le notti. E di nuovo i giorni. Sembra scontato, ma c'è del genio. E là dove la natura decide di collocare i propri limiti, esplode lo spettacolo. I tramonti.

Dal libro "Oceano mare"



Quando uno ha bisogno di piangere lo deve fare, inutile stare lì a farsi tanti problemi.

Dal libro "Tre volte all'alba"



Si può vivere senza orologi: è più complicato farlo senza destino, con addosso una vita che non ha più appuntamenti.

Dal libro "City"



Andavo di fantasia, e di ricordi, è quello che ti rimane da fare, alle volte, per salvarti, non c'è più nient'altro. Un trucco da poveri, ma funziona sempre.

Dal libro "Novecento"



Cercate l'intelligenza che ha generato la rivoluzione digitale: è assai più importante che studiare quella che ne è stata generata: ne è la matrice originaria. Perché l'uomo nuovo non è quello prodotto dallo smartphone: è quello che lo ha inventato, che ne aveva bisogno, che se l'è disegnato a suo uso e consumo, che lo ha costruito per fuggire da una prigione, o rispondere a una domanda, o zittire una paura. Abituatevi a considerare il mondo digitale come un effetto, non come una causa. Spostate lo sguardo verso il punto in cui tutto è iniziato.

Dal libro "The Game"



Ma niente, è la solita storia, è l’uomo della mia vita e io sono la donna della sua vita, tutto lì, solo che non siamo mai riusciti a vivere insieme, contento? Non è neanche detto che se ami davvero qualcuno, ma tanto, la cosa migliore che puoi farci insieme sia vivere.

Dal libro "Tre volte all'alba"



Ho capito che non si cambia veramente mai, non c'è modo di cambiare, come si è da piccoli si è tutta la vita, non è per cambiare che si ricomincia da capo. Si ricomincia da capo per cambiare tavolo. Cambiare le carte è impossibile, non resta che cambiare il tavolo da gioco.

Dal libro "Tre volte all'alba"



Per quanto uno si sforzi di vivere una sola vita, gli altri ce ne vedranno dentro altre mille, e questa è la ragione per cui non si riesce a evitare di farsi del male.

Dal libro "Senza sangue"



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