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2399 elementi trovati per ""

  • Le frasi più belle di Ernest Hemingway

    In questa pagina sono raccolte le frasi più belle di Ernest Hemingway tratte dalle opere più importanti quali "Il vecchio e il mare", "Addio alle armi" e "Per chi suona la campana". Siamo tutti apprendisti in un mestiere dove non si diventa mai maestri. La vita. Ernest Hemingway Mi piace dormire. La mia vita ha la tendenza a cadere a pezzi quando sono sveglio, sai? Ernest Hemingway Ma avere un cuore da bambino non è una vergogna, è un onore. Dal libro "Vero all'alba" Bevo per rendere le altre persone più interessanti. Ernest Hemingway No, è una leggenda la saggezza dei vecchi. Non diventano saggi. Diventano solo prudenti. Dal libro "Addio alle armi" Il modo migliore per scoprire se ci si può fidare qualcuno è di dargli fiducia. Ernest Hemingway Il mondo spezza tutti e poi molti sono forti proprio nei punti spezzati. Dal libro "Addio alle armi" Ti sto parlando come se ti conoscessi da secoli. Accade sempre così quando due si capiscono. Dal libro "Per chi suona la campana" Ci vogliono due anni per imparare a parlare e cinquanta per imparare a tacere. Ernest Hemingway Non bisogna giudicare gli uomini dalle loro amicizie: Giuda frequentava persone irreprensibili. Ernest Hemingway Non lo disse ad alta voce perché sapeva che a dirle, le cose belle non succedono. Dal libro "Il vecchio e il mare" Ora non è il momento di pensare a quello che non avete. Pensate a cosa si può fare con quello che c'è. Ernest Hemingway Scrivi da ubriaco; correggi da sobrio. Ernest Hemingway Ecco cosa ho capito finora della morale secondo me: è morale quello che lo fai e il giorno dopo stai bene, è immorale quello che lo fai e il giorno dopo non stai bene. Ernest Hemingway Non confondete mai il movimento con l'azione. Ernest Hemingway Ai gatti riesce senza fatica ciò che resta negato all'uomo: attraversare la vita senza fare rumore. Ernest Hemingway Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno, ma ciò che farai in tutti i giorni che verranno dipende da quello che farai oggi. Ernest Hemingway Ma avere un cuore da bambino non è una vergogna. È un onore. Un uomo deve comportarsi da uomo. Deve sempre combattere, preferibilmente e saggiamente, con le probabilità a suo favore, ma in caso di necessità deve combattere anche contro qualunque probabilità e senza preoccuparsi dell'esito. Deve seguire i propri usi e le proprie leggi tribali, e quando non può, deve accettare la punizione prevista da queste leggi. Ma non gli si deve dire come un rimprovero che ha conservato un cuore da bambino, un'onestà da bambino, una freschezza e una nobiltà da bambino. Dal libro "Vero all'alba"

  • Le poesie più belle in italiano di Rupi Kaur

    In questa sezione sono raccolte le più belle poesie in italiano di Rupi Kaur, poesie femministe, d'amore, d'amicizia e sul rapporto padre-figlia. se avessi saputo com'è fatta una cosa sicura avrei passato meno tempo a cadere tra braccia che non lo erano Dalla raccolta di poesie "milk and honey" chissà se sono abbastanza bella per te o se sono bella e basta cambio ciò che indosso cinque volte prima di vederti domandandomi quali jeans rendano il mio corpo più allettante da spogliare dimmi c’è qualcosa che io possa fare per farti pensare lei lei è tanto straordinaria da far dimenticare al mio corpo di avere ginocchia scrivilo in una lettera e indirizzala alle parti di me più insicure la tua sola voce mi porta alle lacrime il tuo dirmi che sono bella il tuo dirmi che basto Dalla raccolta di poesie "the sun and her flowers" cosa c'è di più forte del cuore umano che si schianta di continuo e ancora vive Dalla raccolta di poesie "the sun and her flowers" non chiedermi perché non sono andata via lui ha reso il mio mondo così piccolo che non riuscivo a vedere l'uscita Dalla raccolta di poesie "home body - il mio corpo è la mia casa" c'è un dialogo che avviene dentro te fai molta attenzione a ciò che il tuo mondo interiore sta dicendo Dalla raccolta di poesie "home body - il mio corpo è la mia casa" li tratti come se avessero un cuore come il tuo ma non tutti sanno essere altrettanto teneri e delicati non vedi la persona che essi sono vedi la persona che saprebbero essere continui a dare fino a quando ti tirano via tutto lasciandoti vuota Dalla raccolta di poesie "milk and honey" tanto assorta a pensare a dove voglio andare dimentico che il luogo in cui mi trovo è già magico in sé Dalla raccolta di poesie "home body - il mio corpo è la mia casa" abbiamo cominciato in onestà e allo stesso modo finiamola Dalla raccolta di poesie "milk and honey" molte volte ce la prendiamo con altri perché non fanno ciò che dovevamo fare da soli Dalla raccolta di poesie "the sun and her flowers" le persone vanno ma il modo in cui vanno resta sempre Dalla raccolta di poesie "milk and honey" la tua voce ha su di me l'effetto che ha l'autunno sugli alberi mi chiami per salutarmi e in naturalezza mi cadono i vestiti Dalla raccolta di poesie "the sun and her flowers" magari non sei stato il mio primo amore ma sei stato l'amore che ha reso tutti gli altri amori marginali Dalla raccolta di poesie "milk and honey" pur sapendo di non durare molto decidono di vivere la vita più splendente - girasoli Dalla raccolta di poesie "the sun and her flowers" ogni volta che dici a tua figlia che la sgridi per amore le insegni a confondere la rabbia con la bontà e la cosa sembra una buona idea finché lei non cresce e si affida a uomini che le fanno del male perché somigliano tantissimo a te Dalla raccolta di poesie "milk and honey" io non sono vittima della mia vita ciò che ho passato ha tirato fuori la guerriera che era in me ed è mio grandissimo onore essere lei Dalla raccolta di poesie "home body - il mio corpo è la mia casa" frazionate il mondo in pezzi che chiamate nazioni reclamata il possesso di ciò che non vi è mai appartenuto e lasciate gli altri a mani vuote - colonizzate Dalla raccolta di poesie "the sun and her flowers" abbassa lo sguardo sul tuo corpo sussurra non c'è casa come te - grazie Dalla raccolta di poesie "the sun and her flowers" no non sarà amore a prima vista quando ci conosceremo sarà amore al primo ricordo dal momento che ti ho visto negli occhi di mia madre quando mi dice di sposarmi con il genere d'uomo che vorrei educare mio figlio ad essere Dalla raccolta di poesie "milk and honey"

  • Le frasi più belle di Søren Kierkegaard

    Qui puoi trovare la raccolta delle frasi più belle di Søren Kierkegaard tratte dai suoi libri più significativi come "Aut-aut" e "Diario". Osare significa perdere momentaneamente la propria stabilità. Non osare mai significa perdere definitivamente se stessi. Søren Kierkegaard Legge eterna nell'amore è che due esseri debbano sentirsi come venuti al mondo l'uno per l'altro solo nel primo istante in cui hanno cominciato ad amarsi. Søren Kierkegaard Se si domanda a un malinconico quale ragione egli abbia per esser così, cosa gli pesa, risponderà che non lo sa, che non lo può spiegare. In questo consiste lo sconfinato orizzonte della malinconia. Dal libro "Aut-aut" Un uomo può compiere imprese stupefacenti e assimilare una grande quantità di conoscenze, eppure non avere alcuna comprensione di sé. Ma la sofferenza spinge un uomo a guardarsi dentro. Se vi riesce, ecco che là, dentro di lui, comincia il suo apprendimento. Søren Kierkegaard Gli uomini hanno il dono della parola non per nascondere i pensieri ma per nascondere il fatto che non li hanno. Dal libro "Aforismi e pensieri" Cos'è che sopravvive a tutto? È l'amore. Dal libro "Discorsi edificanti" Ciò di cui ho veramente bisogno è di chiarire nella mia mente ciò che devo fare, non ciò che devo conoscere, pur considerando che il conoscere deve precedere ogni azione. La cosa importante è capire a che cosa sono destinato, scorgere ciò che la Divinità vuole che io faccia; il punto è trovare la verità che è vera per me, trovare l'idea per la quale sono pronto a vivere e a morire. Søren Kierkegaard L'ironia è l'occhio sicuro che sa cogliere lo storto, l'assurdo, il vano dell'esistenza. Dal libro "Sul concetto di ironia in riferimento a Socrate" Se un uomo fosse tanto furbo da poter nascondere di esser pazzo, potrebbe far impazzire tutto il mondo. Dal libro "Aut-aut" È proprio vero quel che dicono i filosofi: «La vita va compresa all'indietro». Ma non bisogna dimenticare l'altro principio, che «si vive in avanti». Dal libro "Diario"

  • Le frasi più belle di Stendhal

    Qui sono raccolte le frasi più belle di Stendhal estratte dai suoi migliori libri come "Il rosso e il nero", "La Certosa di Parma" e "Dell'amore". Passare attraverso la vita senza amore è come andare in battaglia senza musica, come viaggiare senza un libro, come andare per mare senza una stella che ci guida. Stendhal La vita reale è soltanto il riverbero dei sogni dei poeti. Stendhal L'aria malinconica non è di buon gusto; ci vuole l'aria annoiata. Se siete malinconico, è segno che qualcosa vi manca, che non siete riuscito in qualche cosa. È un segno manifesto d'inferiorità. Invece se siete annoiato, è inferiore ciò che ha cercato vanamente di piacervi. Dal libro "Il rosso e il nero" L'amore è come la febbre: nasce e si spegne senza che la volontà vi abbia alcuna parte. Dal libro "Dell'amore" La bellezza non è che una promessa di felicità. Stendhal La vera patria è quella in cui incontriamo più persone che ci somigliano. Dal libro "Roma, Napoli e Firenze" L'unica scusa di Dio è che non esiste. Stendhal No, le persone che il mondo onora non sono che delle canaglie che hanno avuto la fortuna di non essere colte in flagrante. Dal libro "Il rosso e il nero" Guardare da vicino il proprio dolore è un modo di consolarsi. Stendhal L'amore è un fiore delizioso, ma bisogna avere il coraggio di andare a coglierlo sui bordi di un precipizio spaventoso Dal libro "Dell'amore" L'amore coglie sfumature invisibili a un occhio indifferente e ne trae conseguenze infinite. Dal libro "La Certosa di Parma"

  • Le frasi più belle delle poesie di Wisława Szymborska

    In questa pagina sono raccolte le migliori frasi brevi tratte dalle poesie più belle di Wisława Szymborska sull'amore e sulla vita. Ascolta come mi batte forte il tuo cuore. Dalla poesia "Ogni caso" Chi non conosce l'amore felice dica pure che in nessun luogo esiste l'amore felice. Con tale fede gli sarà più lieve vivere e morire. Dalla poesia "un amore felice" Se esiste una bilancia, ha piatti immobili. Se c'è giustizia, eccola. Morire quanto necessario, senza eccedere. Rinascere quanto occorre da ciò che si è salvato. Dalla poesia "Autotomia" Preferisco il ridicolo di scrivere poesie al ridicolo di non scriverne Dalla poesia "Possibilità" Chiedo scusa alle grandi domande per le piccole risposte. Dalla poesia "Sotto una piccola stella" Ho una così alta considerazione per la piccola frase "Non so". È piccola, ma vola su forti ali. Dal discorso tenuto al conferimento del premio Nobel Ogni inizio infatti è solo un seguito, e il libro degli eventi è sempre aperto a metà. Dalla poesia "Amore a prima vista" Non c'è vita che almeno per un attimo non sia immortale. Dalla poesia "Sulla morte senza esagerare"

  • Le frasi più belle delle poesie di Patrizia Cavalli

    Qui puoi trovare raccolte le frasi brevi tratte dalle poesie più belle di Patrizia Cavalli sulla vita, la morte, la malattia e la nostalgia. A me è maggio che mi rovina e anche settembre, queste due sentinelle dell'estate: promessa e nostalgia. Dalla raccolta di poesie "Vita meravigliosa" Cosa non devo fare per togliermi di torno la mia nemica mente: ostilità perenne alla felice colpa di esser quel che sono, il mio felice niente. Dalla raccolta di poesie "Vita meravigliosa" Quanti saluti prima di partire! Come faccio a morire! Dalla raccolta di poesie "Poesie (1974-1992)" Il cuore non è mai al sicuro e dunque, fosse pure in silenzio, non vantarti della vittoria o dell'indifferenza. Rendi comunque onore a ciò che hai amato anche quando ti sembra di non amarlo più. Te ne stai lì tranquilla? Ti senti soddisfatta? Potresti finalmente dopo anni d'ingloriosa incertezza, di smanie e umiliazioni, rovesciare le parti, essere tu che umili e che comandi? No, non farlo, fingi piuttosto, fingi l'amore che sentivi vero, fingi perfettamente e vinci la natura. L'amore stanco forse è l'unico perfetto. Dalla raccolta di poesie "Datura" Che tu ci sia o non ci sia ormai è la stessa cosa, comunque sia io ho la nostalgia. Dalla raccolta di poesie "Poesie (1974-1992)" Se ora tu bussassi alla mia porta e ti togliessi gli occhiali e io togliessi i miei che sono uguali e poi tu entrassi dentro la mia bocca senza temere baci diseguali e mi dicessi "Amore mio, ma che è successo?", sarebbe un pezzo di teatro di successo. Dalla raccolta di poesie "Poesie (1974-1992)" Ma io non voglio andarmene così, lasciando tutto come ho trovato in questa scialba geografia che assegna l'effetto alla sua causa e tutti e due consegna all'umile solerzia dell’interpretazione Dalla raccolta di poesie "Datura" Così arrivi, come sempre, a spargere il sospetto del paradiso, e prima ancora di aprire la finestra ti riconosco dalla luce più lenta dai pulviscoli sospesi e senza direzione Dalla raccolta di poesie "Poesie (1974-1992)" O amori - veri o falsi siate amori, muovetevi felici nel vuoto che vi offro. Dalla raccolta di poesie "Sempre aperto teatro" È tutto così semplice, sì, era così semplice, è tale l’evidenza che quasi non ci credo. A questo serve il corpo: mi tocchi o non mi tocchi, mi abbracci o mi allontani. Il resto è per i pazzi. Dalla raccolta di poesie "Pigre divinità e pigra sorte" Poco di me ricordo io che a me sempre ho pensato. Mi scompaio come l'oggetto troppo a lungo guardato. Ritornerò a dire la mia luminosa scomparsa. Dalla raccolta di poesie "Le mie poesie non cambieranno il mondo" Così schiava. Che roba! Così barbaramente schiava. E dai! Così ridicolmente schiava. Ma insomma! Che cosa sono io? Meccanica, legata, ubbidiente, in schiavitù biologica e credente. Basta, scivolo nel sonno, qui comincia il mio libero arbitrio, qui tocca a me decidere che cosa mi accadrà, come sarò, quali parole dire nel sogno che mi assegno. Dalla raccolta di poesie "Datura" Giunta a quel punto dove la memoria per troppa luce quasi si scolora, raccoglievo in preghiera le tue forme. Il peso immenso del tuo corpo assente la notte mi copriva di sudore e prolungavo ferma il mio risveglio per accaldarmi dentro il tuo mantello. Poi m'abbigliavo tutta in quella stoffa che si mischiava stretta al mio respiro e attraversavo le conversazioni attenta a non sgualcire il mio vestito. Qualche volta però per distrazione cedendo alle domande dei miei ospiti mi si impigliava un lembo nella noia e scivolava via con qualche strappo. Per restaurare la trama in perfezione poco sicura delle mie sole mani ricorrevo al valore del telefono. Dalla raccolta di poesie "Poesie (1974-1992)" A voce dolce tu mi metti a letto, tu vuoi che io dorma. Per avviarmi i sogni mi elenchi le infinite meraviglie di come tu saresti se tu fossi. Dalla raccolta di poesie "Poesie (1974-1992)" Quella nuvola bianca nella sua differenza insegue l'azzurro sempre uguale: lentamente si straccia nella trasparenza ma per un po' mi consola del vuoto universale. E quando cammino per le strade e vedo in ogni passo una partenza vorrei accanto a me un bel viso naturale. Dalla raccolta di poesie "Il cielo" L'originale comunque non lo voglio non voglio stare dove ogni momento se sbagli possono cacciarti via. Lo preferisco falso e permanente dove la legge la decido io. Abolirò memoria e nostalgia, non ci sarà intenzione né immaginazione ma un'aria mite e ferma che acconsente: si morirà per noia, dolcemente. Dalla raccolta di poesie "Vita meravigliosa" Essere testimoni di se stessi sempre in propria compagnia mai lasciati soli in leggerezza doversi ascoltare sempre in ogni avvenimento fisico chimico mentale, è questa la grande prova l'espiazione, è questo il male. Dalla raccolta di poesie "Il cielo" Ti odio perché non ti amo più, perché non posso perdonarti di non riuscire più ad amarti. Dalla raccolta di poesie "Poesie (1974-1992)" Adesso che il tempo sembra tutto mio e nessuno mi chiama per il pranzo e per la cena, adesso che posso rimanere a guardare come si scioglie una nuvola e come si scolora, come cammina un gatto per il tetto nel lusso immenso di una esplorazione, adesso che ogni giorno mi aspetta la sconfinata lunghezza di una notte dove non c’è richiamo e non c’è più ragione di spogliarsi in fretta per riposare dentro l’accecante dolcezza di un corpo che mi aspetta, adesso che il mattino non ha mai principio e silenzioso mi lascia ai miei progetti a tutte le cadenze della voce, adesso vorrei improvvisamente la prigione. Dalla raccolta di poesie "Il cielo" Bene, vediamo un po’ come fiorisci, come ti apri, di che colore hai i petali, quanti pistilli hai, che trucchi usi per spargere il tuo polline e ripeterti, se hai fioritura languida o violenta, che portamento prendi, dove inclini, se nel morire infradici o insecchisci, avanti su, io guardo, tu fiorisci. Dalla raccolta di poesie "Poesie, 1999" Adesso che il tempo sembra tutto mio e nessuno mi chiama per il pranzo e per la cena, adesso che posso rimanere a guardare come si scioglie una nuvola e come si scolora, come cammina un gatto per il tetto nel lusso immenso di una esplorazione, adesso che ogni giorno mi aspetta la sconfinata lunghezza di una notte dove non c’è richiamo e non c’è più ragione di spogliarsi in fretta per riposare dentro l’accecante dolcezza di un corpo che mi aspetta, adesso che il mattino non ha mai principio e silenzioso mi lascia ai miei progetti a tutte le cadenze della voce, adesso vorrei improvvisamente la prigione. Dalla raccolta di poesie "Il cielo" Fingo di aspettarti per ingrandire i minuti. E fai bene a non venire. Dalla raccolta di poesie "Il cielo" Io scientificamente mi domando come è stato creato il mio cervello, cosa ci faccio io con questo sbaglio. Fingo di avere anima e pensieri per circolare meglio in mezzo agli altri, qualche volta mi sembra anche di amare facce e parole di persone, rare; esser toccata vorrei poter toccare, ma scopro sempre che ogni mia emozione dipende da un vicino temporale. Dalla raccolta di poesie "Poesie (1974-1992)" E me ne devo andare via così? Non che mi aspetti il disegno compiuto ciò che si vede alla fine del ricamo quando si rompe con i denti il filo dopo averlo su se stesso ricucito perché non possa più sfilarsi se tirato. Ma quel che ho visto si è tutto cancellato. E quasi non avevo cominciato. Dalla raccolta di poesie "Vita meravigliosa"

  • Le poesie più belle di "Cento poesie d'amore a Ladyhawke" di Michele Mari

    Qui sono raccolte le poesie più belle di "Cento poesie d'amore a Ladyhawke" di Michele Mari, bellissima silloge che ha come significato principale l'impossibilità della realizzazione dell'amore. Non piangere sul latte versato verrà di notte il lupo a leccarlo perché il lupo è vago delle cose perse Non chiedere dov'è la tua bambina non chiederti chi le dice buonanotte ogni notte ma prendi il suo sorriso più bello e assottiglialo fino a ridurlo ad un filo e con quel filo strozza le tue domande Chi eri nel mondo dei vivi chiese il passero allo spaventapasseri Un uomo che non suscitò in chi amava l'amore per questo ti posi impunemente sulla mia manica vuota. Il tuo silenzio dici è pieno di me Così so come si sentono i morti pensati dai vivi. La fiaba degli amanti cui un maleficio tolse d'incontrarsi (donna di notte lei e con la luce falco lui con la luce uomo e nottetempo lupo) ci piacque tanto che per un bel pezzo ci siamo firmati Knightwolf e Ladyhawke finché capimmo l'inutilità della speranza di ritrovarci insieme nell'umano il nostro più ambizioso traguardo essendo di confondere il pelo con le piume Coincidere con chi si è diventati credendo sia saggezza è il più facile dei tradimenti perché il suo castigo è nella pace Non capivi che il bello era proprio quel punto era rimanere nel limbo delle cose sospese nella tensione di un permanente principio nel nascondiglio di una vita nell'altra Ci sono panchine tavolini punti precisi di strade che collegati in un reticolo formano il disegno di un'altra vita in cui potremmo amarci solo al muto il battito del cuore è rimbombante Io muto tu sorda entrambi ciechi Tangibile realtà dev'essere il mio amore se alla fine ci hai sbattuto contro e ti sei fatta male Puntavo sulla paglia o sul legname ma dei tre porcellini tuo marito doveva essere quello in salopette con la cazzuola perché ho soffiato e soffiato ma la tua casa non è venuta giù. Tu non ricordi ma in un tempo così lontano che non sembra stato ci siamo dondolati su un’altalena sola Che non finisse mai quel dondolio fu l'unica preghiera in senso stretto che in tutta la mia vita io abbia mai levato al cielo. In quale oceano, in quale notte la sto perdendo chiesi al delfino Disse il delfino: nell'acqua nera dove quello che unisce separa dove il silenzio è un boato dove sei perso anche tu. Fedeli al duro accordo non ci cerchiamo più Così i bambini giocano a non ridere per primi guardandosi negli occhi e alcuni sono così bravi che diventano tristi per la vita intera Nella mia testa c'è sempre stata una stanza vuota per te quante volte ci ho portato dei fiori quante volte l’ho difesa dai mostri Adesso ci abito io e i mostri sono entrati con me Come un serial killer faccio pagare alle altre donne la colpa di non essere te Ti cercherò sempre sperando di non trovarti mai mi hai detto all’ultimo congedo Non ti cercherò mai sperando sempre di trovarti ti ho risposto Al momento l’arguzia speculare fu sublime ma ogni giorno che passa si rinsalda in me un unico commento ed il commento dice due imbecilli Fra il mulino bianco e gli anelli di Saturno la tua scelta era scontata Ma non immaginerai mai quanta farina possono macinare quegli anelli Ho pensato i tuoi occhi così tante volte che alla fine il pensiero mi è rimbalzato addosso e non ho più avuto un gesto che non fosse riflesso dal tuo sguardo Questo dirò a discolpa quando dovrò spiegare perché della mia vita ho fatto cosa aliena e complicata Ci si illude che scriversi sia pur sempre un modo di far l’amore Ero fatto per esserti fedele ma tu mi sei passata davanti come un treno che non ferma così lo scambio mi ha deviato sul binario dei traditori e dei puttanieri Ti sei sempre riassunta per me nei tuoi occhi

  • Le frasi più belle delle poesie di Pedro Salinas

    Raccolta delle poesie più belle di Pedro Salinas tratte dei suoi libri più importanti come "La voce a te dovuta" e "Ragioni d'amore". Tu vivi sempre nei tuoi atti. Con la punta delle dita sfiori il mondo, gli strappi aurore, trionfi, colori, allegrie: è la tua musica. La vita è ciò che tu suoni. Dai tuoi occhi solamente emana la luce che guida i tuoi passi. Cammini fra ciò che vedi. Soltanto. E se un dubbio ti fa cenno a diecimila chilometri, abbandoni tutto, ti lanci su prore, su ali, sei subito lì; con i baci, coi denti lo laceri: non è più dubbio. Tu mai puoi dubitare. Perché tu hai capovolto i misteri. E i tuoi enigmi, ciò che mai potrai capire, sono le cose più chiare: la sabbia dove ti stendi, il battito del tuo orologio e il tenero corpo rosato che nel tuo specchio ritrovi ogni giorno al risveglio, ed è il tuo. I prodigi che sono già decifrati. E mai ti sei sbagliata, solo una volta, una notte che t'invaghisti di un'ombra -l'unica che ti è piaciuta- un'ombra pareva. E volesti abbracciarla. Ed ero io. Dalla poesia "Tu vivi sempre nei tuoi atti" A te si giunge solo attraverso di te. Ti aspetto. Io certo so dove sono, la mia città, la strada, il nome con cui tutti mi chiamano. Ma non so dove sono stato con te. Lì mi hai portato tu. Dalla poesia "A te si giunge solo attraverso te" Adesso ti amo, come ama il mare la sua acqua: dal di fuori, dal di sopra, senza smettere di farsi con essa tempeste, fughe, dimore, riposi, calme. Dalla poesia "Adesso ti amo" Il modo tuo d'amare è lasciare che io t'ami. Il sì con cui ti abbandoni è il silenzio. I tuoi baci sono offrirmi le labbra perché io le baci. Mai parole e abbracci mi diranno che esistevi e mi hai amato: mai. Me lo dicono fogli bianchi, mappe, telefoni, presagi; tu, no. E sto abbracciato a te senza chiederti nulla, per timore che non sia vero che tu vivi e mi ami. E sto abbracciato a te senza guardare e senza toccarti. Non debba mai scoprire con domande, con carezze, quella solitudine immensa d'amarti solo io. Dalla poesia "Il modo tuo d'amare" E ci incontreremo oltre le differenze invincibili, sabbie, rocce, anni, ormai soli, nuotatori celesti, naufraghi dei cieli. Dalla poesia "I cieli sono uguali" Ti amo: Queste frasi d'amore che tanto si ripetono non sono mai le stesse. Hanno lo stesso suono tutte quante, ma ha ciascuna una vita vergine e sola, se riesci a coglierla. E non stancarti mai di ripetere le parole uguali: proverai l'emozione che sente l'anima quando vede spuntar la prima stella e poi, come la notte avanza, la vede ripetersi in altre stelle, con diversi riflessi e un'unica anima. Dal libro "Ragioni d'amore" Io non guardo dove guardi: sto vedendo te che guardi. Dalla poesia "Ciò che tu sei" Ciò che tu sei mi distrae da ciò che dici. Lanci parole veloci inghirlandate di risa, e m'inviti ad andare dove mi vorranno condurre. Non ti do retta, non le seguo: sto guardando le labbra dove sono nate. Dalla poesia "Ciò che tu sei" Tutto vuol essere corpo. Le farfalle, o montagne, prove alternative di forma corporale, per uno stesso anelito: compiersi di materia, in fine evase dalla desolata sorte d'anime erranti. Dal libro "Ragioni d'amore" Non ha il suo culmine l'amore quando arriva o si trova: ma nella resistenza a separarsi Dalla poesia "L'Addio" Ma io non cerco nuovi cieli. Io voglio stare dove sono stato. Con te, ritornarci. Dalla poesia "A te si giunge solo attraverso te" Sento, quando mi abbracci, che ho tenuto contro il petto un lieve palpitare, vicinissimo, di stella, che viene da un'altra vita. Dalla poesia "La materia non pesa" Perché non viene mai un giorno da almanacchi o da orizzonti: è quella rosea creatura, la forma viva dell'ansia di due anime che si amano, che negli abbracci di tutta una notte, bacio con bacio, cercano il proprio chiarore. Dal libro "Ragioni d'amore" Non ho bisogno di tempo per sapere come sei: conoscersi è luce improvvisa. Dalla poesia "Non ho bisogno di tempo" Non trattenerti mai quando vorrai cercarmi. Dalla poesia "Non trattenerti mai" Non chiudere mai le mani. Le gioie non finiranno, e neanche i baci, né gli anni, se non le chiudi. Dalla poesia "Non serbare nulla, spendi" Se mi chiamassi, sì, se mi chiamassi! Io lascerei tutto, tutto io getterei: i prezzi, i cataloghi, l'azzurro dell'oceano sulle carte, i giorni e le loro notti, i telegrammi vecchi ed un amore. Tu, che non sei il mio amore, se mi chiamassi! Dalla poesia "Se mi chiamassi, sì" Muore solo un Amore che smette di essere sognato. Dal libro "Ragioni d'amore" Le senti come chiedono realtà scarmigliate, feroci, le ombre che forgiammo insieme in questo immenso letto di distanze? Stanche ormai di infinito, di tempo senza misura, di anonimato, ferite da una grande nostalgia di materia, chiedono limiti, giorni, nomi. Non possono vivere più così: sono alle soglie della morte delle ombre, che è il nulla. Accorri, vieni, con me. Insieme cercheremo per loro un colore, una data, un petto, un sole. Che riposino in te, sii tu la loro carne. Si placherà la loro enorme ansia errante, mentre noi le stringiamo avidamente fra i nostri corpi, dove potranno trovare nutrimento e riposo. Si assopiranno infine nel nostro sonno abbracciato, abbracciante. E così, quando ci separeremo, nutrendoci solo di ombre, fra lontananze, esse avranno ormai ricordi, avranno un passato di carne ed ossa, il tempo vissuto dentro di noi. E il loro tormentato sonno di ombre sarà, di nuovo, il ritorno alla corporeità mortale e rosa dove l'amore inventa il suo infinito. Dalla poesia "Le senti come chiedono realtà" Non respingere i sogni perché sono sogni. Tutti i sogni possono essere realtà, se il sogno non finisce. Dalla poesia "Non respingere i sogni perché sono sogni" In ogni abbraccio rinasce un nuovo essere altro abbraccio. Il bacio che si esaurisce ne chiede un altro a se stesso, nel suo gioioso spirare già sente che matura. Darmi, darti, darci, darsi! Dal libro "Ragioni d'amore" Oggi le mani sono la memoria. L’anima non ricorda, è addolorata da tanto ricordare. Ma nelle mani resta il ricordo di quello che hanno stretto. Dalla poesia "Oggi le mani sono la memoria"

  • Le frasi più belle delle poesie di Guido Catalano

    Sono qui raccolte le poesie più belle brevi e lunghe di Guido Catalano estrapolate dai suoi libri più famosi quali "Ti amo ma posso spiegarti", "D'amore si muore ma io no" e "Ogni volta che mi baci muore un nazista". É che dicevi le cose giuste quando avevo bisogno di parole giuste e quando sorridevi mi scardinavi l’anima o quello che ne resta poi dormirti addosso succedevano alcune cose alcune meraviglie tipo che la mattina ritenevo plausibile l'implausibile tipo quelle robe da film da romanzo tipo l'amore tipo fare colazione assieme tipo un mondo migliore. Dalla poesia "É che" E c'era una volta una storia che non c'è foto che tenga un amore che piangi sotto la doccia per non fare rumore un amore che dio solo sa come ho fatto a trovarti come diavolo hai fatto a farti trovare. Dalla poesia "C'era una volta una storia" non fosse altro (ho sempre desiderato iniziare una poesia con non fosse altro) che non ho idea di cosa sarà di me e di te domani ho messo a bollire le patate come mi hai detto tu quanto debbono cuocere? fuori oggi c’è un vento caldo strano e tu ogni tanto mi chiedi conferma di quanto t'amo hai un corpo è vero e occhi verdi e le tue tette mi rendono prezioso vivere poi mi fai ridere quando parli in cinese e ti metti questo strano cappello con i pon pon anche se uno si è staccato e il tuo brutto cane se lo voleva mangiare poi mi guardi e mi dici che non devo morire e questa è una cosa carina da dire una cosa che nessuna mai mi ha detto poi di notte mi abbracci e ne ho bisogno oggi è gennaio fa caldo questa poesia è solamente tua Dalla poesia "​alla ragazza che mi rende felice in questo periodo di recessione economica" Ricordi amore mio quel tempo in cui non avrei mosso il braccio addormentato per nessun motivo al mondo per paura di svegliarti? Dalla poesia "​Poesia senz’altro d’amore in cui però, a dirla tutta, non si capisce se il fine è lieto o tristo" quando il sole si spegnerà di colpo impiegheremo 8 minuti ad accorgercene mi ricorda quella volta che mi guardasti in faccia e mi dicesti – sappi che non ti amo più impiegai 14 minuti a capire passarono 13 minuti e 59 secondi prima che calasse il buio e il freddo eri già più lontana del sole, allora non è chiaro come sopravvissi non è chiaro come ti riaccendesti bisognerebbe chiedere a Margherita Hack ma probabilmente c'ha di meglio da fare Dalla poesia "​14 minuti" era autunno ne son certo in quanto le foglie erano croccanti la incontrai in un giardino, le dissi: “sì, credo che tu possa divenire in men che non si dica, la donna dei miei sogni” “scusa” rispose “non ti conosco, mi dici cose mai sentite, baciami pure” la baciai nel vento Dalla poesia "​La incontrai in un giardino, le dissi" E ho sfilato la camicia e ho tolto le braghe e ho spento la luce e mi sono sdraiato e tutto sommato odio gli adii. Sopporto gli arrivederci solo per convenzione sociale. Ho chiuso gli occhi. Ci sono notti che la notte è davvero troppo notte per un uomo il cui passatempo è prendere in giro la solitudine. Dalla poesia "​Arrivederci ragazza addio buonanotte" dice che quando cade la tristezza in fondo al cuore non fa rumore come la neve vaccate vi assicuro la mia tristezza, almeno è grossa pesante molto rumorosa fa un casino della madonna come un bue che si sfracella dopo una caduta libera di trecento metri sul tetto di un’Alfasud rossa parcheggiata in doppia fila Dalla poesia "La tristezza fa rumore" dormire da solo, hai spazio puoi rotolarti nel letto puoi fare capriole cunìculi sotto le coperte metterti a sghimbescio mangiare i crackers sbriciolosi e altro ma non puoi accucchiaiarti a un corpo femmina che gli fai quella cosa spaziale da dietro che con la mano le prendi la tetta superiore e ti assopisci con il calore della sua schiena sulla tua pancia e se sei fortunato i vostri respiri andranno via all'unisono la tua pancia la sua schiena la sua nuca le tue braccia i piedi nei piedi che si carezzano tenendo il tempo della notte fottendosene del regno dei cieli Dalla poesia "​dormire da solo" – non riesco a non guardarti le labbra dicevo – probabilmente desideri baciarmi diceva poi tacevo taceva aveva occhi nerissimi fu grazie a lei che capii che il nerissimo può competere con e addirittura di molto battere l'azzurrissimo il bluissimo e, sì, pure il meraviglioso verdissimo non dirò il suo nome men che meno il suo cognome il suo codice fiscale o la sua città natale – anche perché è ancora viva e potrebbe riconoscersi poi si monta la testa – ma dirò che ripeteva spesso la frase: – non siam mica qui a pettinar le bambole e quasi sempre fuori contesto aveva il dono di farmi ridere e il dono di farmi dimenticare la mia estrema imbarazzante odiosa mortalità che son due doni a ben vedere che valgono all'incirca come tutto l'oro del mondo – perché scrivi di me al passato? mi chiedeva – per dare alla poesia un’aura di malinconia che spacca rispondevo – ma io sono qui diceva – e per fortuna sì Dalla poesia "fu grazie a lei che capii" se vieni al mio funerale ti tengo un posto in prima fila niente fiori per favore i fiori lasciali morire dove amano fiorire preferirei dei salatini pizzette dovresti riuscire a convincere quelli delle Pompe a mettermeli in bara e niente lutto per cortesia vèstiti come più ti garba colorata leggera mostra le gambe che le hai belle le gambe tu e niente lacrime per carità che io quando vedo la gente che piange mi viene da piangere come il vomito o gli sbadigli e sussurra pure ai tuoi vicini: “egli non è morto sapete? è scappato sta con Elvis, Bob e Marilyn in un'isola a bere vino bianco fresco sulla spiaggia” poi tornerai a casa avrai stanchezza e sonno indosserai la tua camicia da notte azzurra ti coricherai chiuderai gli occhi dormirai e ti verrà a trovare in sogno un piccione sognatore con un foglietto arrotolato legato alla zampa su cui sarà vergato l'indirizzo segreto dell'isola segreta e tu mi verrai a trovare potrai farlo volando in treno o nuotando sotto il mare ti offrirò baci fuori stagione ti offrirò da bere faremo molti pettegolezzi molte carezze ti insegnerò a suonare la sabbia e il legno inventeremo nuove posizioni impossibili mi insegnerai a cucire i bottoni e a dir la verità su ciò che fui ti stupirò mi stupirai saremo stupidissimi e stupendi Dalla poesia "la fine arriverà come una pallonata negli occhiali scagliata da un bambino obeso alle quindici circa di un pomeriggio assolato in un prato secco di periferia e" mi dicevi spesso: – non essere triste che cosa assurda, pensavo dire a uno triste: – non essere triste che cosa assurda, inutile e carina e assurdi erano quei tuoi occhi di gatta verdi e quel tuo viso di gatta solcato da quella portentosa cicatrice che ti faceva definitivamente bella fumavi tanto camminavi avvolta in cumulonembi di fumo davi l'idea di essere leggerissima mi hai toccato una sola volta io mai chissà dove sei che fai chissà se credi ancora che i cani abbiano sempre ragione io no ho smesso di credere tanto tempo fa forse non ho mai creduto ma mi piaceva il suono fin da subito fu implicito che avremmo mischiato i nostri dolori e non i nostri umori corporei sei l'unica donna alla quale io abbia regalato una bambola e non ce ne sarà un'altra Dalla poesia "Sandra" Consegnò il suo cuore al banco dei pegni della città. Non le serviva più. Le diedero in cambio cinquantamila lire un vecchio gatto grasso e mezzo chilo di gelato al pistacchio. Disgraziatamente poche ore dopo incontrai Marina al parco era seduta su una panchina mangiava del gelato seria, sola e bellissima me ne innamorai. Le chiesi: posso? Sorrise e mi invitò a sedere. Se foste passati di lì quel giorno, a quell’ora in quel luogo avreste visto un uomo ed una donna armati di cucchiai le labbra sporche di verde e un vecchio gatto grasso che dormiva. Dalla poesia "Marina" Mi piace tornare a casa stanco morto ma vivo e trovar traccia di te: il letto ben fatto un tuo paio di scarpe un bigliettino nel quale ammetti di avermi allagato il cesso. Ma con amore. Vorrei rivederti presto a stretto giro di vodka nuovamente sentirti dire: che bella la luce che c’è al mattino a casa tua. Dalla poesia "A stretto giro di vodka"

  • Le frasi più belle di Tiziano Terzani

    Raccolta delle frasi più belle di Tiziano Terzani tratte dai suoi libri più significativi come "La mia fine è il mio inizio", "Un indovino mi disse" e "Un altro giro di giostra". Il solo pensiero di una persona, la cui esistenza giustifica la propria, è di per sé una medicina che prolunga la vita. Dal libro "Un altro giro di giostra" Che errore è stato allontanarsi dalla natura! Nella sua varietà, nella sua bellezza, nella sua crudeltà, nella sua infinita, ineguagliabile grandezza c’è tutto il senso della vita. Dal libro "Un'idea di destino" E ricordati, io ci sarò. Ci sarò, su nell'aria. Allora ogni tanto, se mi vuoi parlare, mettiti da una parte, chiudi gli occhi e cercami. Ci si parla. Ma non nel linguaggio delle parole. Nel silenzio. Dal libro "La mia fine è il mio inizio" Babbo Natale esiste. Esiste allo stesso modo in cui esistono l'amore, la generosità, la devozione. E tu sai che queste cose esistono, abbondano, e sono le cose che danno alla tua vita la sua bellezza e la sua gioia. Perché le cose più reali sono quelle che né i bambini né i grandi riescono a vedere. Dal libro "Un altro giro di giostra" Ogni giorno è davvero un altro giro di giostra. Dal libro "Un altro giro di giostra" Tutti dobbiamo chiederci - e sempre - se quel che stiamo facendo migliora e arricchisce la nostra esistenza. O abbiamo tutti, per una qualche innaturale deformazione, perso l’istinto per quel che la vita dovrebbe essere, e cioè soprattutto un’occasione di felicità? Dal libro "Un indovino mi disse" Vivete una vita in cui potete riconoscervi! Dal libro "Un altro giro di giostra" Nel mio rifugio senza elettricità e senza telefono, solo con la grande Maestra Natura, risento il valore sacro del silenzio, e mi convinco che la cura di tutte le cure, la vera medicina per tutti i mali consiste nel cambiare vita, cambiare noi stessi e con questa rivoluzione interiore dare il proprio contributo alla speranza in un mondo migliore. Dal libro "Un'idea di destino" O si cambia, o tutto si ripete. Tiziano Terzani Quel che mi è sempre piaciuto del buddhismo è la sua tolleranza, l’assenza del peccato, la mancanza di quel peso sordo che noi occidentali, invece, ci portiamo sempre dietro e che è in fondo la colla della nostra civiltà: il senso di colpa. Dal libro "Un indovino mi disse" E una delle cose a cui tengo moltissimo è che tu capisca che quello che ho fatto io non è unico. Io non sono un'eccezione. Io questa vita me la sono inventata, e mica cento anni fa, ieri l'altro. Ognuno la può fare, ci vuole solo coraggio, determinazione, e un senso di sé che non sia quello piccino della carriera e dei soldi; che sia il senso che sei parte di questa cosa meravigliosa che è tutta qui attorno a noi. Dal libro "La mia fine è il mio inizio" Viaggiare ha senso solo se si torna con una qualche risposta nella valigia. Dal libro "Un indovino mi disse" La storia di questo viaggio non è la riprova che non c'è medicina contro certi malanni e che tutto quel che ho fatto a cercala non è servito a nulla. Al contrario: tutto, compreso il malanno stesso, è servito a tantissimo. È così che sono stato spinto a rivedere le mie priorità, a riflettere, a cambiare prospettiva e soprattutto a cambiare vita. E questo è ciò che posso consigliare ad altri: cambiare vita per curarsi, cambiare vita per cambiare se stessi. Per il resto ognuno deve fare la strada da solo. Non ci sono scorciatoie che posso indicare. I libri sacri, i maestri, i guru, le religioni servono, ma come servono gli ascensori che ci portano in su facendoci risparmiare le scale. L'ultimo pezzo del cammino, quella scaletta che conduce sul tetto dal quale si vede il mondo o sul quale ci si può distendere a diventare una nuvola, quell'ultimo pezzo va fatto a piedi, da soli. Dal libro "Un altro giro di giostra" Troverai la tua strada se prima avrai avuto il coraggio di perderti. Dal libro "Un'idea di destino" Una strada c'è nella vita, e la cosa buffa è che te ne accorgi solo quando è finita. Ti volti indietro e dici “Oh, ma guarda, c'è un filo!” Quando vivi, non lo vedi, il filo, eppure c'è. Perché tutte le decisioni che prendi, tutte le scelte che fai sono determinate, tu credi, dal tuo libero arbitrio, ma anche questa è una balla. Sono determinate da qualcosa dentro di te che innanzitutto è il tuo istinto, e poi forse da qualcosa che i tuoi amici indiani chiamano il karma e con cui spiegano tutto, anche ciò che a noi è inspiegabile. Forse quel concetto ha qualche fondamento perché ci sono cose nella nostra vita che non si spiegano se non con l'accumularsi di meriti o colpe in vite precedenti. Dal libro "La mia fine è il mio inizio" Ognuno deve cercare a modo suo, ognuno deve fare il proprio cammino, perché uno stesso posto può significare cose diverse a seconda di chi lo visita. Dal libro "Un altro giro di giostra" La regola secondo me è: quando sei a un bivio e trovi una strada che va in su e una che va in giù, piglia quella che va in su. E più facile andare in discesa, ma alla fine ti trovi in un buco. A salire c'è speranza. È difficile, è un altro modo di vedere le cose, è una sfida, ti tiene all'erta. L'altra cosa che io ripeto, e spero che tu la capisca, è di essere cosciente di quello che ti succede. Dal libro "La mia fine è il mio inizio" L'arte ci cura. Noi non siamo solo quel che mangiamo e l'aria che respiriamo. Siamo anche le storie che abbiamo sentito, le favole con cui ci hanno addormentati da bambini, i libri che abbiamo letto, la musica che abbiamo ascoltato e le emozioni che un quadro, una statua, una poesia ci hanno dato. Dal libro "Un altro giro di giostra" Guarda un filo d'erba al vento e sentiti come lui. Ti passerà anche la rabbia. Dal libro "Lettere contro la guerra" (ad Oriana Fallaci) Che piacere osservare i propri pensieri! Per giunta circondato da una bellezza di cui potevo godere liberamente, senza dover cercare di farla mia. Questo è un altro aspetto rasserenante della natura: la sua immensa bellezza è lì per tutti. Nessuno può pensare di portarsi a casa un'alba o un tramonto. Dal libro "Un altro giro di giostra" Ciò che è fuori è anche dentro; e ciò che non è dentro non è da nessuna parte. Per questo viaggiare non serve. Se uno non ha niente dentro, non troverà mai niente fuori. È inutile andare a cercare nel mondo quel che non si riesce a trovare dentro di sé. Dal libro "Un altro giro di giostra" NON BISOGNEREBBE mai tornare nel proprio passato, né – come dicono quei saggi degli Indiani – cercare di ripetere oggi quel momento di gioia che già siamo stati fortunati d'avere avuto ieri. Dal libro "Un altro giro di giostra" Ma così è diventato il nostro mondo: la pubblicità ha preso il posto della letteratura, gli slogan ci colpiscono ormai più della poesia e dei suoi versi. L'unico modo di resistere è ostinarsi a pensare con la propria testa e soprattutto a sentire col proprio cuore. Dal libro "Lettere contro la guerra" Facciamo più quello che è giusto, invece di quel che ci conviene. Educhiamo i figli ad essere onesti, non furbi. Dal libro "Lettere contro la guerra" La vera conoscenza non viene dai libri, neppure da quelli sacri, ma dall'esperienza. Il miglior modo per capire la realtà è attraverso i sentimenti, l'intuizione, non attraverso l'intelletto. L'intelletto è limitato. Dal libro "Un altro giro di giostra" Non chiedere di avere una salute perfetta Sarebbe avidità Fai della sofferenza la tua medicina E non aspettarti una strada senza ostacoli Senza quel fuoco la tua luce si spegnerebbe Usa della tempesta per liberarti. Dal libro "Un altro giro di giostra" Un ultimo esercizio fu quello di chiudere gli occhi e, tenendo sempre le ginocchia leggermente piegate, immaginare d'essere coi piedi per terra e con la testa altissima per aria. Questo mi piacque perché quello era il mio ideale di uomo realizzato: radicato nelle cose, ma sognatore. Dal libro "Un altro giro di giostra" Tu vendi il tuo tempo, le tue giornate, per cui lo stipendio che ti danno è una sorta di ricompensa perché ti hanno rubato qualcosa. Dal libro "La mia fine è il mio inizio" Nelle città in particolare la vita passa senza un solo momento di riflessione, senza un solo momento di quiete che bilanci la continua corsa al fare. Ormai nessuno ha più tempo per nulla. Neppure di meravigliarsi, di inorridirsi, di commuoversi, di innamorarsi, di stare con se stessi. Le scuse per non fermarsi a chiederci se questo correre ci fa più felici sono migliaia e, se non ci sono, siamo bravissimi a inventarle. Dal libro "Un altro giro di giostra" A forza di guardare il cielo e di respirare a pieni polmoni l’aria fresca della notte, mi pareva di riempirmi di stelle. Dal libro "Un indovino mi disse" «Immagina come sarebbe affollato il mondo se fossimo tutti immortali e dovessimo restare a giro per sempre, e con noi ci dovessero essere, anche loro immortali, tutti quelli che ci hanno preceduto nei secoli!», disse un giorno il mio vecchio compagno durante una passeggiata nella foresta. «Si tratta di capire che la vita e la morte sono due aspetti della stessa cosa.» Arrivare a questo è forse la sola vera meta del viaggio che tutti intraprendiamo nascendo: un viaggio di cui io stesso non so granché, tranne che la sua direzione – ora ne sono convinto – è dal fuori verso il dentro e dal piccolo sempre più verso il grande. Dal libro "Un altro giro di giostra" IN INDIA si dice che l'ora più bella è quella dell'alba, quando la notte aleggia ancora nell'aria e il giorno non è ancora pieno, quando la distinzione fra tenebra e luce non è ancora netta e per qualche momento l'uomo, se vuole, se sa fare attenzione, può intuire che tutto ciò che nella vita gli appare in contrasto, il buio e la luce, il falso e il vero non sono che due aspetti della stessa cosa. Sono diversi, ma non facilmente separabili, sono distinti, ma «non sono due». Come un uomo e una donna, che sono sì meravigliosamente differenti, ma che nell'amore diventano Uno. Dal libro "Un altro giro di giostra" «Non siamo noi a trovare la Verità. È la Verità a trovare noi. Dobbiamo solo prepararci.» Poi spiegò. «Si può invitare un ospite che non si conosce? No. Ma si può mettere la casa in ordine, così che, quando l'ospite arriva, si è pronti a riceverlo e a conoscerlo.» Dal libro "Un altro giro di giostra" Allora vado a questo appuntamento – perché tale lo sento e mi dispiacerebbe mancarlo, perché è come se mi fossi già vestito a festa – a cuor leggero e con una certa quasi giornalistica curiosità. Io che ormai ho smesso da tempo di fare del giornalismo sento che ho una curiosità che chiamo giornalistica per sorridere, ma che è la curiosità umana di “Che cos'è questa cosa?” La si prova nella vita quando muore il padre. Io ricordo che, quando morì il mio, quello che mi colpì era che ora ero in prima fila io. Sai, alla guerra c'è sempre uno che è avanti a te, c'è una prima linea, come nella Prima guerra mondiale, una prima trincea. E morto tuo padre non c'è più quella trincea, tocca a te. Be', ora tocca proprio a me. E quando io morirò ti sentirai tu in prima trincea. Dal libro "La mia fine è il mio inizio" Il rispetto nasce dalla conoscenza, e la conoscenza richiede impegno, investimento, sforzo. Tiziano Terzani Un tempo il potere da cui uno si sentiva oppresso aveva sedi, simboli, e la rivolta si dirigeva contro quelli. Si sparava a un re, si liberava la Bastiglia, si assaltava il Palazzo d'Inverno e si apriva così la breccia di un secolo. Ma oggi? Dov'è il centro del potere che immiserisce le nostre vite? Bisogna forse accettare una volta per tutte che quel centro è dentro di noi e che solo una grande rivoluzione interiore può cambiare le cose, visto che tutte le rivoluzioni fatte fuori non han cambiato granché. Dal libro "Un altro giro di giostra" I migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo senza chiedere nulla. Tiziano Terzani Avrei viaggiato il mondo con ogni mezzo possibile purché non fosse un aereo, un elicottero, un aliante o un deltaplano. Fu una splendida decisione e l‘anno 1993 è finito per essere uno dei più straordinari che io abbia passato: avrei dovuto morirci e son rinato. Dal libro "Un indovino mi disse" Il mondo è cambiato. Dobbiamo cambiare noi. Innanzitutto non facendo più finta che tutto è come prima, che possiamo continuare a vivere vigliaccamente una vita normale. Con quel che sta succedendo nel mondo la nostra vita non può, non deve, essere normale. Di questa normalità dovremmo avere vergogna. Dal libro "Lettere contro la guerra" Oggi l'economia è fatta, per costringere tanta gente, a lavorare a ritmi spaventosi per produrre delle cose per lo più inutili, che altri lavorano a ritmi spaventosi, per poter comprare, perché questo è ciò che da soldi alle società multinazionali, alle grandi aziende, ma non dà felicità alla gente. Io trovo che c'è una bella parola in italiano che è molto più calzante della parola felice, ed è contento, accontentarsi, uno che si accontenta è un uomo felice. Dal libro-DVD "Anam il senzanome. L'ultima intervista a Tiziano Terzani" Dubitare è una funzione essenziale del pensiero; il dubbio è il fondo della nostra cultura. Voler togliere il dubbio dalle nostre teste è come volere togliere l'aria ai nostri polmoni. Dal libro "Lettere contro la guerra" MI PIACE essere in un corpo che ormai invecchia. Posso guardare le montagne senza il desiderio di scalarle. Quand'ero giovane le avrei volute conquistare. Ora posso lasciarmi conquistare da loro. Le montagne, come il mare, ricordano una misura di grandezza dalla quale l'uomo si sente ispirato, sollevato. Quella stessa grandezza è anche in ognuno di noi, ma lì ci è difficile riconoscerla. Per questo siamo attratti dalle montagne. Dal libro "Lettere contro la guerra" Nessuno m'ha mai detto «Volerai». Nessuno m'ha promesso «Non morirai». Eppur senz'ali ho già volato tanto e ora senza alcun rimpianto di promesse mancate di cose incompiute senza pena aggiunta o tolta mi preparo a volare un'altra volta. Dal libro "Un altro giro di giostra" Ridere, io trovo che ridere è una cura, è parte della guarigione. Per cui il consiglio che do a tutti è cominciare con una grande risata e finire con una grande risata. Tiziano Terzani

  • Le frasi più belle di Dino Buzzati

    Qui sono raccolte le frasi più belle di Dino Buzzati estratte dalle sue opere più importanti quali "Un amore", "Sessanta racconti", "Il deserto dei tartari" e "Il colombre". «E tu cos'eri per lei?» «Io le ho voluto bene sul serio.» «Bene sul serio? Semplicemente te ne eri ammalato, ne avevi bisogno, hai fatto di tutto per averla, in modo bestiale ma l'hai fatto. Ma la consideravi una disgrazia, è vero o no che la consideravi una disgrazia?» «Era, una disgrazia.» «E questo lo chiami amore?» Dal libro "Un amore" Ma a un certo punto, quasi istintivamente, ci si volta indietro e si vede che un cancello è stato sprangato alle spalle nostre, chiudendo la via del ritorno. Dal libro "Il deserto dei tartari" Ogni vero dolore viene scritto su lastre di una sostanza misteriosa al paragone della quale il granito è burro. E non basta una eternità per cancellarlo. Dal libro "Il colombre e altri cinquanta racconti" Vorrei che tu venissi da me in una sera d'inverno e, stretti insieme dietro i vetri, guardando la solitudine delle strade buie e gelate, ricordassimo gli inverni delle favole, dove si visse insieme senza saperlo. Dal libro "Sessanta racconti" (Inviti superflui) Forse tutto è così, crediamo che attorno ci siano creature simili a noi e invece non c'è che gelo, pietre che parlano una lingua straniera, stiamo per salutare l'amico ma il braccio ricade inerte, il sorriso si spegne, perché ci accorgiamo di essere completamente soli. Dal libro "Il deserto dei tartari" Forse hai ragione tu e sarebbe stupido tentare. Ma almeno, questo sì almeno, vorrei rivederti. Sia quel che sia, noi staremo insieme in qualche modo, e troveremo la gioia. Non importa se di giorno o di notte, d'estate o d'autunno, in un paese sconosciuto, in una casa disadorna, in una squallida locanda. Mi basterà averti vicina. Io non starò qui ad ascoltare - ti prometto - gli scricchiolii misteriosi del tetto, né guarderò le nubi, né darò retta alle musiche o al vento. Rinuncerò a queste cose inutili, che pure io amo. Avrò pazienza se non capirai ciò che ti dico, se parlerai di fatti a me strani, se ti lamenterai dei vestiti vecchi e dei soldi. Non ci saranno la cosiddetta poesia, le comuni speranze, le mestizie così amiche all'amore. Ma io ti avrò vicina. E riusciremo, vedrai, a essere abbastanza felici, con molta semplicità, uomo con donna solamente, come suole accadere in ogni parte del mondo. Dal libro "Sessanta racconti" (Inviti superflui) Eppure, in quella svergognata e puntigliosa ragazzina una bellezza risplendeva ch'egli non riusciva a definire per cui era diversa da tutte le altre ragazze come lei, pronte a rispondere al telefono. Le altre, al paragone, erano morte. In lei, Laide, viveva meravigliosamente la città, dura, decisa, presuntuosa, sfacciata, orgogliosa, insolente. Nella degradazione degli animi e delle cose, fra suoni e luci equivoci, all’ombra tetra dei condomini, fra le muraglie di cemento e di gesso, nella frenetica desolazione, una specie di fiore. Dal libro "Un amore" Un po' più in là della tua solitudine, c'è la persona che ami. Dino Buzzati Tutto ciò che ci affascina nel mondo inanimato, i boschi, le pianure, i fiumi, le montagne, i mari, le valli, le steppe, di più, di più, le città, i palazzi, le pietre, di più, il cielo, i tramonti, le tempeste, di più, la neve, di più, la notte, le stelle, il vento, tutte queste cose, di per sé vuote e indifferenti, si caricano di significato umano perché, senza che noi lo sospettiamo, contengono un presentimento d'amore. Dal libro "Un amore" Gravava oramai nella sala il sentimento della notte, quando le paure escono dai decrepiti muri e l'infelicità si fa dolce, quando l'anima batte orgogliosa le ali sopra l'umanità addormentata. Dal libro "Il deserto dei tartari" Era molto più delicato e tenero di quanto si credesse. Era fatto di quell'impalpabile sostanza che volgarmente si chiama favola o illusione: anche se vero. Galoppa, fuggi, galoppa, superstite fantasia. Avido di sterminarti, il mondo civile ti incalza alle calcagna, mai più ti darà pace. Dal libro "Le notti difficili" Ma, per quanto io stringa, tu non entri in me. Uno strato infinitesimo d'aria ci divide sempre, mai e poi mai potremo superarlo. Fuori di me rimarrai dunque, con tutti i tuoi curiosi misteri. Sorrisi, abbracci, cari sguardi, quante inutili fatiche. Mai ci raggiungeremo. Isole solitarie siamo, seminate nell’oceano, e immenso spazio le separa. Baci, giuramenti, lacrime; sono come piccoli ponticelli, ridicoli stecchi che noi tendiamo dalla riva per valicare gli abissi. E ogni giorno si ripete questa assurda storia. Dal libro "In quel preciso momento" L'amore? É una maledizione che piomba addosso e resistere è impossibile. Dal libro "Un amore" Facendosi forza, Giovanni raddrizza un po' il busto, si assesta con una mano il colletto dell'uniforme, dà ancora uno sguardo fuori della finestra, una brevissima occhiata, per l'ultima sua porzione di stelle. Poi nel buio, benché nessuno lo veda, sorride. Dal libro "Il deserto dei Tartari" C'è un destino che è uguale per tutti: per qualcuno il tempo passa più presto, per altri cammina adagio, ma in fondo è sempre lo stesso. Dal libro "Il segreto del Bosco Vecchio" Un flusso nuovo di vita, una liberazione, fulmineamente l'angoscia era cessata, il mondo si ripresentava sui vecchi cardini, rinasceva il gusto per il lavoro, l'arte, la natura, le belle cose, fu talmente impetuoso e travolgente il sollievo che Antonio stesso rimase sbalordito. A tanto poco dunque era dovuto il suo inferno? Sì, la situazione d'un subito capovolta. Adesso era lei sotto, adesso era lui a dominare. Né si chiedeva se non fosse abbietto vincere nel duello d’amore soltanto a base di soldi. La consolazione, la felicità era tale che il modo di raggiungerla non aveva più alcuna importanza. Dal libro "Un amore" Com’è curiosa la gente vista dal di fuori quando non si accorge di essere osservata. Dal libro "Il colombre e altri cinquanta racconti" Ora sentiva perfino un'ombra di opaca amarezza, come quando le gravi ore del destino ci passano vicine senza toccarci e il loro rombo si perde lontano mentre noi rimaniamo soli, fra gorghi di foglie secche, a rimpianger la terribile ma grande occasione perduta. Dal libro "Il deserto dei Tartari" E allora noi taceremo, sempre tenendoci per mano, poiché le anime si parleranno senza parola. Dal libro "Sessanta racconti" (Inviti superflui) Le donne, anche le meno scaltre, hanno una sensibilità tremenda per avvertire ciò che avviene nell'uomo in certi casi, il misterioso scatto per cui l'animo si accende e brucia e può darsi l'uomo sul momento non se ne accorga neanche e non sospetti ma lei sì e in quel momento stesso sale invincibile sul trono, incominciando il delizioso gioco di farlo impazzire. Dal libro "Un amore" Tutto quanto fugge via, gli uomini, le stagioni, le nubi; e non serve aggrapparsi alle pietre, resistere in cima a qualche scoglio, le dita stanche si aprono, le braccia si afflosciano inerti, si è trascinati ancora nel fiume, che pare lento ma non si ferma mai. Dal libro "Il deserto dei Tartari" In verità ti giuro adesso che sono così triste che le montagne più di me non le si può amare. Dal libro "I fuorilegge della montagna" Disteso sul lettuccio, fuori dell'alone del lume a petrolio, mentre fantasticava sulla propria vita, Giovanni Drogo invece fu preso improvvisamente dal sonno. E intanto, proprio quella notte - oh, se l'avesse saputo, forse non avrebbe avuto voglia di dormire - proprio quella notte cominciava per lui l'irreparabile fuga del tempo. Fino allora egli era avanzato per la spensierata età della prima giovinezza, una strada che da bambini sembra infinita, dove gli anni scorrono lenti e con passo lieve, così che nessuno nota la loro partenza. Dal libro "Il deserto dei Tartari" Mentre lui non l'aveva mai preso troppo sul serio, come uno che passa dinanzi a una meravigliosa vetrina senza badarci e solo quando è già lontano capisce quante belle cose c'erano e torna indietro di corsa ma quando arriva spengono le luci e tirano giù le saracinesche. Dal libro "Un amore" Scrivi, ti prego. Due righe sole, almeno, anche se l’animo è sconvolto e i nervi non tengono più. Ma ogni giorno. A denti stretti, magari delle cretinate senza senso, ma scrivi. Lo scrivere è una delle più ridicole e patetiche nostre illusioni. Crediamo di fare cosa importante tracciando delle contorte linee nere sopra la carta bianca. Comunque, questo è il tuo mestiere, che non ti sei scelto tu ma ti è venuto dalla sorte, solo questa è la porta da cui, se mai, potrai trovare scampo. Scrivi, scrivi. Alla fine, fra tonnellate di carta da buttare via, una riga si potrà salvare. (Forse.) "La salvezza", Dal libro "Spiacenti di" Allora si sente che qualche cosa è cambiato, il sole non sembra più immobile ma si sposta rapidamente, ahimè, non si fa tempo a fissarlo che già precipita verso il fiume dell'orizzonte, ci si accorge che le nubi non ristagnano più nei golfi azzurri del cielo ma fuggono accavallandosi l'una sull'altra, tanto è il loro affanno; si capisce che il tempo passa e che la strada un giorno dovrà pur finire. Dal libro "Il deserto dei Tartari" Ci terremo semplicemente per mano e andremo con passo leggero, dicendo cose insensate, stupide e care. Dal libro "Sessanta racconti" (Inviti superflui) Il mistero allontana e attrae, ma l'uomo sceglie sempre il momento sbagliato e la sua vita è apparenza da interpretare attraverso segnali sempre contraddittori. L'uomo è la vittima del destino, ma laddove potrebbe esserne il beneficiario, egli si fa diffidente, ostile. Cerca messaggi, ma non li sa decifrare. Saranno le paure ancestrali, saranno i miti della specie: di fatto l'uomo non sa accettare la vita nel suo nocciolo di casualità e di attesa. Paradossalmente vuole tutto e subito, ma arriva tardi o nel momento sbagliato. Dal libro "Il colombre e altri cinquanta racconti" Chiudono a un certo punto alle nostre spalle un pesante cancello, lo rinserrano con velocità fulminea e non si fa tempo a tornare. Dal libro "Il deserto dei Tartari" Erano forse il momento migliore quei cinque minuti d'attesa in letto, mentre la ragazza, di là, preparava convenientemente il suo corpo. L'immaginazione, con la certezza di un prossimo incontrastato esaudimento, sviluppava le più eccitanti e lussuriose ipotesi che naturalmente sarebbero state poi deluse per almeno l'ottanta per cento. Dal libro "Un amore" Per definire i delitti e i vizi più orrendi, si è adottato il marchio: “contro Natura”. E pensare che l’uomo fa di tutto per liberarsi dalla Natura. Vestiamo contro Natura, abitiamo contro Natura, viaggiamo contro Natura, dalla mattina alla sera facciamo il contrario di quello che Natura ci consiglierebbe. Proprio in questa autonomia è il nostro vanto, la prova della nostra superiorità sugli animali. E più il progresso cammina, più questo distacco dalla Natura si accentua. Anche nei rapporti fra uomo e donna, del resto, guai se non andassimo contro Natura. Cosa c’è, per esempio, di più contro Natura che il matrimonio? Se desse retta alla Natura, l’uomo cambierebbe moglie a ogni stagione; e viceversa. "Tutto il contrario", Dal libro "Spiacenti di" Fu una giornata memorabile e felice: come tutte le grandi ore fatte di speranza, aspettazione delle cose belle che sicuramente verranno ma che ancora non sono; come tutte le ore che sono giovinezza. Dal libro "Il colombre e altri cinquanta racconti" Colto dalla stanchezza, il colonnello si appoggiò al davanzale, si passò una mano sulla fronte, gli occhi fissi per terra; egli sentì tutt'intorno il greve silenzio della vecchia casa, carico di enigmatiche risonanze, lasciò passare adagio il tempo, il tempo meraviglioso che s'ingrandisce d'ora in ora, inghiottendo senza pausa la vita, e accumula con pazienza gli anni, diventando sempre più immenso. Dal libro "Il segreto del Bosco Vecchio" LA SOLITUDINE. Li vedo: durante la conversazione uno di colpo si distrae, sta fermo e pensieroso, magari pochi secondi ma è quanto basta per capire che la sua verità è là, dentro a quel silenzio. Come uno che dinanzi a casa stia conversando con gli amici e a un tratto li lascia, corre dentro a vedere chissà cosa e subito dopo ritorna, col volto di prima tale e quale, e nessuno sa che cosa sia andato a fare e se qualcuno glielo domanda, lui risponde “niente”, e d'altra parte non si poteva scorgere nulla attraverso la porta quando lui l'ha aperta, che cosa ci fosse dentro, non si vedeva che un rettangolo di buio. Una immensa piazza, dunque, con intorno un'infinità di case, questa è la vita; e, in mezzo, gli uomini che trafficano fra di loro e nessuno mai riesce a conoscere le altre case; soltanto la propria e in genere male anche questa perché restano molti angoli bui e talora intere stanze che il padrone non ha la pazienza o il coraggio di esplorare. E la verità si trova soltanto nelle case e non fuori. Cosicché del restante genere umano non si sa mai niente. L'uomo passa distratto in mezzo a questi infiniti misteri e ciò non sembra poi dispiacergli eccessivamente. Dal libro "In quel preciso momento" Grandi sono le soddisfazioni di una vita laboriosa, agiata e tranquilla, ma ancora più grande è l’attrazione dell’abisso. Dal libro "Il colombre e altri cinquanta racconti" Coi progressi della medicina vivrai ancora ottant’anni, come minimo, amore. E io, a quel tempo, polvere. Polvere, e qualche osso, se mai. Ma questa non sarà morta che scrivo; per il pianto e la vita che ci metto. E lieve scenderà sul tetto dell’immenso ospedale dove starà morendo la vecchia che porta il tuo caro nome. Nell’interno del corpo in sfacelo una bambina tremerà di paura singhiozzando: l’anima tua, sempre la stessa! Non più musiche allora, non creme di bellezza, abiti chic, né desiderosi sguardi, né attesa della fortuna. Un rudere abbandonato sul letto numero 15 secondo reparto chirurgia. A ricordarsi di te in tutto il mondo, soltanto queste mie parole, e tu non le capirai perché non le hai mai capite. Ma ti calmeranno un poco la pena e la solitudine. "Giorno verrà", Dal libro "Spiacenti di" A una certa età tutti voi, uomini, cambiate. Non rimane più niente di quello che eravate da piccoli. Diventate irriconoscibili. Dal libro "Il segreto del Bosco Vecchio" Proprio in quel tempo Drogo si accorse come gli uomini, per quanto possano volersi bene, rimangono sempre lontani; che se uno soffre il dolore è completamente suo, nessun altro può prenderne su di sé una minima parte; che se uno soffre, gli altri per questo non sentono male, anche se l'amore è grande, e questo provoca la solitudine della vita. Dal libro "Il deserto dei Tartari" Umili che non danno importanza a quello che fanno, benone! Che schifo, però, quelli che si autodenigrano. Quanto odioso orgoglio in chi si proclama verme della terra, infame peccatore, meritevole di ogni castigo, eccetera. Nel sottofondo c’è il pensiero: io so farmi piccolo, Dio mi apprezzerà. Ma perché mai Dio dovrebbe aver simpatia per tipi simili? Avete voi simpatia per chi vi adula e vi liscia da mattina a sera, proclamando voi un genio e proclamando se stesso un lurido pidocchio? Dio, spero bene, quando verrà l’ora, li prenderà a calci nel sedere. "Certa umiltà", Dal libro "Spiacenti di" Nel sogno c'è sempre qualcosa di assurdo e confuso, non ci si libera mai dalla vaga sensazione ch'è tutto falso, che un bel momento ci si dovrà svegliare. Dal libro "Il deserto dei Tartari" Fate bene a insuperbirvi, o giovanotti. Noi siamo ormai vecchi, da buttare via. Il mondo è già vostro e voi intendete disporne a piacimento, avete tutte le ragioni. Dai nostri funerali rincaserete con un appetito formidabile, pieni di vitalità e di progetti. Alla sera, coricandovi, sentirete un doloretto a destra dello stomaco, per ora una cosa da nulla. "Compiacimento malvagio", Dal libro "Spiacenti di" Che ridere quando si viene a sapere che la vittima della sciagura automobilistica (troppo azzardato sorpasso) era ricchissima, aveva moglie e figli. A me fanno pena invece quelli che muoiono senza eredi di nessun genere. È terribile se non c’è nessuno che si rallegri della nostra morte, ma c’è solo gente che piange. "Guai se", Dal libro "Spiacenti di" Per rendervi accetti al prossimo e avere successo, parlate male di voi stessi, riconoscendo di avere difetti, vizi e dolorose malattie: fate cioè l’opposto di quanto fanno in genere tutti. Vi accorgerete subito di diffondere intorno un’atmosfera di benessere e soddisfazione. Quale compiacimento, per gli altri, apprendere i vostri insuccessi, delusioni, licenziamenti, scacchi amorosi e cedimenti fisici. Vi vorranno infinitamente più bene. Attenti però a non esagerare perché se si accorgono che è tutta una commedia e che i vostri mali sono inventati si offenderanno mortalmente. "Consiglio prezioso", Dal libro "Spiacenti di" Che triste sbaglio, pensò Drogo, forse tutto è così, crediamo che attorno ci siano creature simili a noi e invece non c'è che gelo, pietre che parlano una lingua straniera, stiamo per salutare l'amico ma il braccio ricade inerte, il sorriso si spegne, perché ci accorgiamo di essere completamente soli. Dal libro "Il deserto dei Tartari"

  • Le frasi più belle di Italo Calvino

    Sono qui raccolte le frasi più belle di Italo Calvino tratte dai suoi libri più importanti come "Il barone rampante", "Le città invisibili" e "Il cavaliere inesistente". Il camminare presuppone che a ogni passo il mondo cambi in qualche suo aspetto e pure che qualcosa cambi in noi. Dal libro "Collezioni di sabbia" Fu una batosta dura per me. Ma poi, che farci? Continuai la mia strada, in mezzo alle trasformazioni del mondo, anch'io trasformandomi. Dal libro "Le Cosmicomiche" Vedi, - dice Mariamirella, - forse io ho paura di te. Ma non so dove rifugiarmi. L'orizzonte è deserto, non ci sei che tu. Tu sei l'orso e la grotta. Perciò io sto ora accucciata tra le tue braccia, perché tu mi protegga dalla paura di te. Dal libro "Prima che tu dica «Pronto»" Sono un pessimo romantico, lo ammetto. È per questo che non sono riuscito a farti innamorare. Lo so che è così. Ho immaginato che potessi bastare io, con i miei modi normali e l'aria spavalda. Fintamente sicura. E del tempo, per spiegarti quello che manca, per farti vedere che ne sarebbe valsa la pena, alla fine. Ho provato, che dire, a farmi scegliere. Ho sperato. Dovevo. Era una possibilità, capisci? Come fare a metterla via, a dimenticarla. Forse aspettando, forse non era il momento. Forse io e te abbiamo un altro tempo. Sono sicuro che con qualche giorno in più, ora in più, ti avrei portato via con me. È l'idea che almeno una volta succeda, no? Hai presente? Quell'idea invasiva e sotterranea che si inabissa o si palesa e lo fa una volta sola per tutte e se l'avverti non puoi far finta di niente se hai un po' di senno. Come un sibilo fluttuante e sinuoso. A me è successo questo: non sono riuscito a fare finta di niente, non volevo, in fondo. Non potevo far altro che cercare di portarti con me, dal profondo, per egoismo quasi, per farmi stare bene. Anche se sapevo di non potere. Anche se era rischioso. Anche se tu non vuoi, anche se, infine, la tua felicità non dipende da me. E non posso fare a meno di chiedertelo di nuovo. Solo per essere sicuro. Verresti? Dal libro "Gli amori difficili" La fantasia è come la marmellata, bisogna che sia spalmata su una solida fetta di pane. Dal libro "Sono nato in America..." L'uomo porta dentro di sé le sue paure bambine per tutta la vita. Arrivare ad non avere più paura, questa è la meta ultima dell'uomo. Dal libro "Il sentiero dei nidi di ragno" La vita d'una persona consiste in un insieme d'avvenimenti di cui l'ultimo potrebbe anche cambiare il senso di tutto l'insieme. Dal libro "Palomar" Se alzi un muro, pensa a cosa lasci fuori. Dal libro "Il Barone rampante" Lasciatemi così. Ho fatto tutto il giro e ho capito. Il mondo si legge anche all'incontrario. Tutto è chiaro. Dal libro "Il castello dei destini incrociati" Le imprese che si basano su di una tenacia interiore devono essere mute e oscure; per poco uno le dichiari o se ne glori, tutto appare fatuo, senza senso o addirittura meschino. Dal libro "Il Barone rampante" Non ci sono altri giorni che questi nostri giorni prima della tomba, per noi vivi e anche per voi morti. Che mi sia dato di non sprecarli, di non sprecare nulla di ciò che sono e di ciò che potrei essere. Dal libro "Il cavaliere inesistente" Si conobbero. Lui conobbe lei e se stesso, perché in verità non s'era mai saputo. E lei conobbe lui e se stessa, perché pur essendosi saputa sempre, mai s'era potuta riconoscere così. Dal libro "Il Barone rampante" - Perché mi fai soffrire? - Perché ti amo. Ora era lui ad arrabbiarsi: - No, non mi ami! Chi ama vuole la felicità, non il dolore. - Chi ama vuole solo l'amore, anche a costo del dolore Dal libro "Il Barone rampante" E lei: – Tu non credi che l'amore sia dedizione assoluta, rinuncia di sé... Era lì sul prato, bella come mai, e la freddezza che induriva appena i suoi lineamenti e l'altero portamento della persona sarebbe bastato un niente a scioglierli, e riaverla tra le braccia... Poteva dire qualcosa, Cosimo, una qualsiasi cosa per venirle incontro, poteva dirle: – Dimmi che cosa vuoi che faccia, sono pronto... – e sarebbe stata di nuovo la felicità per lui, la felicità insieme senza ombre. Invece disse: – Non ci può essere amore se non si è se stessi con tutte le proprie forze. Dal libro "Il Barone rampante" Mi fermai, battei le palpebre: non capivo niente. Niente, niente del tutto: non capivo le ragioni delle cose, degli uomini, era tutto senza senso, assurdo. E mi misi a ridere. Dal libro "Prima che tu dica «Pronto»" Potremmo essere in giro a passeggiare in una città qualunque, col caldo, mano nella mano e io dovrei accorgermi del tuo sorriso triste e allora darti un bacio o prenderti il viso e farti fare una smorfia che mimi la gioia. Sorrideresti e il mio desiderio di felicità per te sarebbe compiuto. La verità è che i tuoi sorrisi tristi a me piacciono, perché a te stanno bene, perché li sai trattare, li sai adoperare e mettere in fila senza che rompano le righe. Dal libro "Gli amori difficili" Quando c'è una bella notte stellata, il signor Palomar dice: - Devo andare a guardare le stelle -. Dice proprio: - Devo, - perché odia gli sprechi e pensa che non sia giusto sprecare tutta quella quantità di stelle che gli viene messa a disposizione. Dal libro "Palomar" Anche il silenzio può essere considerato un discorso, in quanto rifiuto dell'uso che altri fanno della parola; ma il senso di questo silenzio-discorso sta nelle sue interruzioni, cioè in ciò che di tanto in tanto si dice e che dà un senso a ciò che si tace. Dal libro "Palomar" E in fondo a ognuno di quegli occhi abitavo io, ossia abitava un altro me, una delle immagini di me, e s'incontrava con l'immagine di lei, la più fedele immagine di lei, nell'ultramondo che s'apre attraversando la sfera semiliquida delle iridi, il buio delle pupille, il palazzo di specchi delle rètine, nel vero nostro elemento che si estende senza rive né confini. Dal libro "Le Cosmicomiche" Rinunciare alle cose è meno difficile di quel che si crede: tutto sta a cominciare. Una volta che sei riuscito a prescìndere da qualcosa che credevi essenziale, t'accorgi che puoi fare a meno anche di qualcos'altro, poi ancora di molte altre cose. Eccomi dunque a percorrere questa superficie vuota che è il mondo. Dal libro "Se una notte d'inverno un viaggiatore" «Son qui, giovane, carico d'amore, come può il mio amore non piacerle, cosa mai vuole costei che non mi prende, che non mi ama, cosa può volere di più di quel che io sento di poterle e di doverle dare?» e così imperversa e non si dà ragione e a un certo punto l’innamoramento di lei è pure innamoramento di sé, di sé innamorato di lei, è innamoramento di quel che potrebbero essere loro due insieme, e non sono. Dal libro "Il cavaliere inesistente" Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto. Dal libro "Se una notte d'inverno un viaggiatore" Ognuno è fatto di ciò che ha vissuto e del modo in cui l'ha vissuto, e questo nessuno può toglierglielo. Chi ha vissuto soffrendo, resta fatto della sua sofferenza; se pretendono di togliergliela, non è più lui. Dal libro "Palomar" La fantasia è un posto dove ci piove dentro. Dal libro "Lezioni americane" L'amavo, insomma. Ed ero infelice. Ma come lei avrebbe mai potuto capire questa mia infelicità? Ci sono quelli che si condannano al grigiore della vita più mediocre perché hanno avuto un dolore, una sfortuna; ma ci sono anche quelli che lo fanno perché hanno avuto più fortuna di quella che si sentivano di reggere. Dal libro "Gli amori difficili" Chi comanda al racconto non è la voce: è l'orecchio. Dal libro "Le città invisibili" E delle città come dei sogni: tutto l'immaginabile può essere sognato ma anche il sogno più inatteso è un rebus che nasconde un desiderio, oppure il suo rovescio, una paura. Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure, anche se il filo del loro discorso è segreto, le loro regole assurde, le prospettive ingannevoli, e ogni cosa ne nasconde un'altra. Dal libro "Le città invisibili" Le immagini della memoria, una volta fissate con le parole, si cancellano. Dal libro "Le città invisibili" Marco Polo descrive un ponte, pietra per pietra. - Ma qual è la pietra che sostiene il ponte? - chiede Kublai Kan. - Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra, -risponde Marco, - ma dalla linea dell'arco che esse formano. Kublai Kan rimane silenzioso, riflettendo. Poi soggiunge: - Perché mi parli delle pietre? È solo dell'arco che m'importa. Polo risponde: - Senza pietre non c'è arco. Dal libro "Le città invisibili" È in questo silenzio dei circuiti che ti sto parlando. So bene che, quando finalmente le nostre voci riusciranno a incontrarsi sul filo, ci diremo delle frasi generiche e monche; non è per dirti qualcosa che ti sto chiamando, né perché creda che tu abbia da dirmi qualcosa. Ci telefoniamo perché solo nel chiamarci a lunga distanza, in questo cercarci a tentoni attraverso cavi di rame sepolti, relais ingarbugliati, vorticare di spazzole di selettori intasati, in questo scandagliare il silenzio e attendere il ritorno d'un eco, si perpetua il primo richiamo della lontananza, il grido di quando la prima grande crepa della deriva dei continenti s'è aperta sotto i piedi d'una coppia d'esseri umani e gli abissi dell'oceano si sono spalancati a separarli mentre l'uno su una riva e l'altra sull'altra trascinati precipitosamente lontano cercavano col loro grido di tendere un ponte sonoro che ancora li tenesse insieme e che si faceva sempre più flebile finché il rombo delle onde non lo travolgeva senza speranza. Dal libro "Prima che tu dica «Pronto»" Rilassati. Raccogliti, Allontana da te ogni altro pensiero. Lascia che il mondo che ti circonda sfumi nell'indistinto. Dal libro "Se una notte d'inverno un viaggiatore" Ogni scelta ha un rovescio cioè una rinuncia, e così non c’è differenza fra l'atto di scegliere e quello di rinunciare. Dal libro "Il castello dei destini incrociati" - Vorrei capire. - Cosa? - Tutto, tutto questo -. Accennai intorno. - Capirai quando avrai dimenticato quello che capivi prima. Dal libro "Tutte le cosmicomiche" La città cui tende il mio viaggio è discontinua nello spazio e nel tempo, ora più rada ora più densa, tu non devi credere che si possa smettere di cercarla. Dal libro "Le città invisibili" A chi si trova un mattino in mezzo ad Anastasia i desideri si risvegliano tutti insieme e ti circondano. La città ti appare come un tutto in cui nessun desiderio va perduto e di cui tu fai parte, e poiché essa gode tutto quello che tu non godi, a te non resta che abitare questo desiderio ed esserne contento. Dal libro "Le città invisibili" E poi non sapevo più cosa guardare e guardai il cielo. Dal libro "Gli amori difficili" Così si potesse dimezzare ogni cosa intera, - disse mio zio coricato bocconi sullo scoglio, carezzando quelle convulse metà di polpo, - così ognuno potesse uscire dalla sua ottusa e ignorante interezza. Ero intero e tutte le cose erano per me naturali e confuse, stupide come l'aria; credevo di veder tutto e non era che la scorza. Se mai tu diventerai metà di te stesso, e te l'auguro, ragazzo, capirai cose al di là della comune intelligenza dei cervelli interi. Avrai perso metà di te e del mondo, ma la metà rimasta sarà mille volte più profonda e preziosa. E tu pure vorrai che tutto sia dimezzato e straziato a tua immagine, perché bellezza e sapienza e giustizia ci sono solo in ciò che è fatto a brani. Dal libro "Il visconte dimezzato" Non sapeva cosa avrebbe voluto: capiva solo quant'era distante, lui come tutti, dal vivere come va vissuto quello che cercava di vivere. Dal libro "La Giornata di Uno Scrutatore" È inutile che guardi l'orologio; se qualcuno era venuto ad aspettarmi ormai se n'è andato da un pezzo; è inutile che mi arrovelli nella smania di far girare indietro gli orologi e i calendari sperando di ritornare al momento precedente a quello in cui è successo qualcosa che non doveva succedere. Dal libro "Se una notte d'inverno un viaggiatore" Tutti abbiamo una ferita segreta per riscattare la quale combattiamo. Dal libro "Il sentiero dei nidi di ragno" Ogni città riceve la sua forma dal deserto a cui si oppone. Dal libro "Le città invisibili" Il passato del viaggiatore cambia a seconda dell'itinerario compiuto, non diciamo il passato prossimo cui ogni giorno che passa aggiunge un giorno, ma il passato più remoto. Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d'avere: l'estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t'aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti. Dal libro "Le città invisibili" Alla volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane. Dal libro "Il visconte dimezzato" Arrivare a non aver più paura, questa è la meta ultima dell'uomo. Dal libro "Il sentiero dei nidi di ragno" Solo dopo aver conosciuto la superficie delle cose ci si può spingere a cercare quel che c'è sotto. Ma la superficie delle cose è inesauribile. Dal libro "Palomar" Ma il tempo era una ragnatela di nervi tesi, un “puzzle” che si può comporre in mille figure, tutte senza senso Dal libro "Ultimo viene il corvo" La pagina ha il suo bene solo quando la volti e c'è la vita dietro che spinge e scompiglia tutti i fogli del libro. Dal libro "Il cavaliere inesistente" Ogni incontro di due esseri al mondo è uno sbranarsi. Vieni con me, io ho la conoscenza di questo male e sarai più sicura che con chiunque altro; perché io faccio del male come tutti lo fanno; ma, a differenza degli altri, io ho la mano sicura. Dal libro "Il visconte dimezzato" – Hai paura che le nostre anime caschino nelle mani del Diavolo? – avrebbero chiesto quelli della Città. – No: che non abbiate anima da dargli. Dal libro "Il castello dei destini incrociati" Tutti ci sentiamo in qualche modo incompleti, tutti realizziamo una parte di noi stessi e non l’altra. Dal libro "Il visconte dimezzato"

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